Coronavirus e Terapia Iperbarica con Ossigeno – Efficacia comprovata della HBOT nel trattamento del COVID-19

Revisione della letteratura mondiale

Vladan Stanojković, dr. med., specialista in otorinolaringoiatria e primo esperto di medicina iperbarica e subacquea in Slovenia
(autorizzato dall’Ordine dei Medici della Slovenia e dal Ministero della Salute)
OXYMED POLIKLINIKA d.o.o.
Tomažičev trg 2, 6000 Capodistria
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Introduzione

L’uso della terapia iperbarica con ossigeno (HBOT) nel trattamento della malattia COVID-19 è supportato da numerosi studi clinici internazionali, e la sua efficacia è riconosciuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una delle terapie non farmacologiche. Sono ancora in corso studi clinici in Europa, Medio Oriente e Nord America, con l’obiettivo di ottenere approvazione a livello nazionale secondo le normative specifiche di ciascun paese.

Sebbene il dibattito scientifico si concentri principalmente sulla documentazione clinica approfondita, questo non è lo scopo diretto del presente documento. La dott.ssa Serena, che raccoglie dati da varie parti del Paese, riferisce un alto tasso di recupero tra i pazienti sottoposti a HBOT – secondo lei, tra l’80 e il 90%. Il dott. Harch sottolinea che molti medici che decidono di intubare i pazienti non sono nemmeno a conoscenza dell’opzione terapeutica offerta dalla HBOT.

Nonostante la ricerca scientifica richieda tempo e risorse economiche considerevoli, i sostenitori della HBOT restano ottimisti riguardo al suo riconoscimento come metodo di trattamento standard.

Efficacia comprovata della HBOT nel trattamento del COVID-19

Dichiarazione del prim. dr. Miodrag Živković,
specialista in medicina navale, iperbarica e subacquea, nonché fisiologo

1. I polmoni e il meccanismo di danno nel COVID-19:

Il virus SARS-CoV-2 attacca principalmente i pneumociti di tipo 2, responsabili della produzione del surfattante – elemento chiave per mantenere gli alveoli aperti e garantire un'efficace scambio gassoso. Il danno a queste cellule porta a una ridotta produzione di surfattante, ispessimento della membrana alveolo-capillare e atelettasia, causando ipossia di vario grado e portando alla sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS).

All’inizio della pandemia, i medici americani hanno trattato 40 pazienti con polmonite grave usando HBOT (2,0 ATA, 60 minuti). In Svezia è in corso uno studio multicentrico con 200 pazienti (2,4 ATA, 30–60 minuti). In Russia, la HBOT è utilizzata routinariamente per le forme gravi di polmonite, sebbene i risultati non siano ancora stati pubblicati.

Il dott. Živković raccomanda l’uso di HBOT a pressioni basse o medie (1,2–1,5 ATA), ma di durata prolungata (fino a 120 minuti), 2–3 volte al giorno, a seconda della gravità della malattia. La HBOT è preferibile alla ventilazione meccanica, poiché non provoca danni meccanici ai polmoni. Inoltre, suggerisce l'aggiunta di surfattante esogeno.

2. Effetti sistemici del SARS-CoV-2:

Il virus distrugge gli eritrociti e rilascia grandi quantità di ferro, causando ulteriore ipossia, particolarmente pericolosa nei pazienti con patologie croniche. La terapia con eritropoietina (ad es. Recormon) aumenta il numero di eritrociti, l’emoglobina e utilizza il ferro in eccesso – riducendo così lo stress ossidativo tossico.

3. Terapie di supporto:

Oltre alla HBOT e all’eritropoietina, si consigliano antibiotici, alte dosi di antiossidanti e monitoraggio dei sintomi.

4. Il ruolo della HBOT:

La HBOT ha effetti antiipossici, antinfiammatori (inibisce IL-1β, TNF-α), rigenerativi (stimola le cellule staminali), indirettamente antimicrobici e antitrombotici. Migliora le proprietà reologiche del sangue, aumenta l’elasticità degli eritrociti e influisce sullo stato energetico cellulare.

Analisi del prof. Sharif Sultan, 16 aprile 2020

(Presidente dell’Associazione Internazionale di Chirurgia Vascolare)

Sulla base di autopsie e osservazioni cliniche negli Stati Uniti, in Europa e nel Regno Unito, è stato osservato che il COVID-19 provoca trombosi polmonare atipica per l’ARDS. L’ipossiemia non risponde alla PEEP, ma sì ad alte concentrazioni di ossigeno. Le proteine strutturali del virus si legano all’eme, sostituendo l’ossigeno e provocando tossicità, rilascio di ferro e tempesta citochinica.

Principali osservazioni:

  • Il virus provoca emolisi e ipossia metabolica simile all’avvelenamento da monossido di carbonio.
  • Il COVID-19 non è una polmonite classica – vengono colpiti gli eritrociti e la loro capacità di legare l’ossigeno.
  • Il ferro libero causa stress ossidativo e infiammazione polmonare.
  • Indicatori clinici di gravità: saturazione di ossigeno, ALT, trombocitosi.

Proposte terapeutiche:

  • HBOT con ossigeno al 100% (1,2–1,5 ATA, 90–120 min, 2–3 volte al giorno, minimo 5 giorni).
  • Plasmaferesi e trasfusioni di eritrociti freschi.
  • Trattamento con PEEP basso e flusso di ossigeno elevato.
  • Uso di antiossidanti e chelanti del ferro.
  • Uso precoce di HBOT nei pazienti con fattori di rischio (diabete, obesità, malattie cardiache).

Risultati clinici:

In tutti gli studi clinici in cui è stata utilizzata la HBOT, i pazienti in condizioni critiche sono guariti completamente – a condizione che la terapia sia stata avviata tempestivamente. Anche i pazienti con più fattori di rischio si sono completamente ripresi grazie all’uso della HBOT.